I comunisti

Con quali strumenti oggi, un comunista fa politica nei luoghi di lavoro e studio, nel sindacato e nelle organizzazioni di massa, nelle sezioni e nel tempo libero? La fabbrica, l'ufficio, gli altri luoghi di lavoro, di ricerca, di studio, sono ormai da tempo le sedi di processi innovativi che rivoluzionano l'organizzazione della produzione e del lavoro e cambiano, a volte radicalmente, la stessa composizione della forzalavoro. Soprattutto nelle fabbriche, dove sino ad oggi sono andate più avanti le ristrutturazioni e le innovazioni, si è fatto sempre più acuto lo scontro sociale e politico. Di fronte ad una realtà che va cambiando in modo sempre più accelerato, di fronte ai problemi nuovi introdotti dalle innovazioni tecnologiche, dai mutamenti in atto nel campo dell'informazione di massa, dall'aumento crescente dell'esercito dei disoccupati, da tensioni ed esigenze sociali nuove, come muta il rapporto dei comunisti con la politica e con le lotte? E soprattutto, come muta il loro rapporto con il partito e come adeguarne le strutture dalla sezione alla cellula sul luogo di lavoro, gli obiettivi, il modo stesso di lavorare? Il volume (ne sono autori dirigenti politici di rilievo del Pci), intende offrire al lettore i risultati della riflessione dei comunisti su questi temi, ed insieme una serie di proposte non soltanto su come adeguare il modo di essere e di far politica del partito, le sue forme di organizzazione e di rapporto con le masse, il suo stile e il suo metodo di lavoro, ma anche su come rinnovare, nei contenuti e nelle forme, il modo stesso di essere e di fare politica dei partiti democratici e di massa del nostro Paese.