Edoardo Boncinelli
Ho troppo poco tempo per dire cos'è il tempo
Dal lockdown è cambiata la nostra percezione del tempo, per alcuni è rallentato, per altri è accelerato. Ma cos'è davvero il tempo? In che direzione scorre, se "scorre"? Boncinelli spazia tra filosofia, fisica e coscienza, per indagare cos'è questo elemento misterioso eppure alla base della nostra vita.
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9788822016119
anno:
2021
mese:
settembre
formato:
13 x 18 cm
pagine:
96
Livello:
Per tutti
Scuola:
Secondaria di secondo grado
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Cos’è il tempo? Rispondere a questa domanda, riproposta sin dalla notte dei tempi, pone a sua volta nuove affascinanti questioni. Il tempo è lineare? Scorre? Perché sembra andare in un’unica direzione? Ha avuto un inizio? Avrà una fine? Boncinelli ne analizza le molteplici sfaccettature tra fisica, filosofia e biologia.
Data sheet
anno | 2021 |
mese | settembre |
formato | 13 x 18 cm |
pagine | 96 |
Livello | Per tutti |
Scuola | Secondaria di secondo grado |
Che cos’è il tempo?
Questo libro vorrebbe rispondere alla domanda “Che cos’è il tempo?”. Un bell’interrogativo, non c’è che dire! Se lo chiese tra gli altri a suo tempo anche sant’Agostino e nelle sue Confessioni così si rispose: «Che cos’è quindi il tempo? Se nessuno me lo chiede, lo so; se dovessi spiegarlo a chi me lo chiede, non lo so più». Una risposta famosa, che è quasi d’obbligo citare in circostanze del genere. In realtà, l’affermazione che sant’Agostino fa per il tempo potrebbe essere appropriata anche per tante altre parole, più o meno astratte, come simmetria, bellezza, giustizia e simili. Ma non complichiamo le cose, perché forse il problema sta a monte.
Nella formulazione della domanda, per esempio, o, meglio, nei suoi assunti impliciti. Che cosa vuol dire veramente “Che cos’è questo?” o “Che cos’è quello?”. Nel quotidiano ciò è chiarissimo: ogni giorno si usa dire “Questo è questo” come pure “Le cose stanno così”. Gli altri capiscono e ci si pone tutti su un piano di realismo familiare: il mondo è fatto di cose che esistono e che possono essere distinte le une dalle altre.
Quando ci si mette però su un piano di rigore, e si tenta di dare una patente di validità universale alle risposte a domande del tipo “Che cos’è?”, le cose si mettono subito al peggio e occorre prima di tutto chiarirsi. Se esiste un catalogo di realtà diverse, per poco o per tanto diverse che siano, la domanda non può che voler dire “Quale di queste cose, o combinazione di alcune di queste cose, è questo o quello?”. Va da sé che quando diciamo a quale ci stiamo riferendo, implicitamente diciamo anche a quali non ci stiamo affatto riferendo.
Se il catalogo in questione non esiste, come è molto probabile, la nostra domanda rischia seriamente di non voler dire niente, anche se non ce ne accorgiamo, e continuiamo a porcela come se questo non l’avessero già fatto in tanti tante altre volte. Sarebbe bene quindi riferirsi a un qualche catalogo e chiedersi “quale” invece di “che cosa”, in relazione a cose che “sicuramente” esistono, persistono per qualche tempo, possono essere distinte e vanno soltanto individuate.
Per dire che cos’è una cosa, in sostanza, occorre prima dissodare il terreno e riempirlo di entità credibili e distinguibili. A quel punto si può porre una questione che prelude a un’indagine conoscitiva per la quale dovrebbe esistere una risposta non ambigua. Tutto quanto, quindi, risiede nel considerare disponibili e accettabili un certo numero di proposte alternative, che devono anche avere un minimo di parentela con qualche nostro vissuto. Da giovani non ci si fa caso, e molti non ci fanno caso neppure da adulti, ma abbiamo fatto così un’incursione nel mondo del remoto e del diversamente reale. E che Dio ci aiuti!
Nel tentativo di riuscire in tale impresa, in un libro pubblicato qualche anno fa ho distinto almeno tre aspetti diversi dell’argomento “tempo”: il tempo fisico, ovvero il tempo delle cose tutte; il tempo biologico, ovvero il tempo delle cose vive; e il tempo della psiche e del nostro vissuto. La domanda implicita era, ovviamente, se uno dei tre tempi era proprio “il tempo”, e quale. Non abbiamo risposto allora e non risponderemo oggi.
Ma in questo libro la situazione è più semplice: con lo spazio che ho a disposizione posso solo parlare del tempo delle cose, lasciando da parte gli altri due temi, pur interessantissimi e in continua evoluzione. Fortunatamente si può dire tanto sul tempo fisico, non fosse altro che perché di questo si parla da secoli, anche se in modo assai articolato e contraddittorio, mentre i contenuti delle altre visioni del tempo sono più recenti e oggetto di un continuo esame. Ci intratterremo quindi sul tempo fisico, che ha anche il vantaggio veramente impagabile di poter essere misurato. Per rispondere ad almeno tre tipi di domande:
Quanto tempo è passato da x?
Quanto tempo manca a y?
Quanto tempo corre tra x e y?
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