La misteriosa prova del 9

Le tabelline del pastore

Il giorno dopo Nonno Beppe prepara con cura gli zainetti dei nipotini con le merende e, subito dopo pranzo, li fa salire sulla sua vecchia auto per andare alle pendici della vicina montagna che sovrasta il paese.
Nonno Beppe – Ora c’è da camminare per una mezz’ora, ma vedrete che ne varrà la pena.
Mentre passeggiano sul sentiero, i bambini si guardano intorno entusiasti, ammirando il paesaggio e la natura.
Claudia – Che aria buona si respira quassù! Questo tuo amico vive sempre qui?
Nonno Beppe – No, viene in montagna in primavera e a fine ottobre ritorna con il suo gregge in paese.
Gianni – Wow, chissà quanto spazio ha per giocare a pallone, qui in montagna!
Claudia, prendendolo in giro – Sì, e magari ci gioca con le pecore e le capre!
Arrivati alla pagliara, i cani del Bersagliere accolgono calorosamente i due bambini, che iniziano a giocare con loro e accarezzarli. Sull’uscio della pagliara appare un omone con uno strano cappello in testa e la barba lunga, che sorride e li accoglie subito in casa.
Il Bersagliere – Beppe, che sorpresa! Come stai? Hai portato i nipotini a respirare un po’ d’aria pulita?
Nonno Beppe – Sì, ma a dire il vero non li ho portati qui solo per la natura e la favolosa ricotta che prepari con il latte delle tue pecore. Mi sono ricordato di quel curioso metodo che mi avevi insegnato per moltiplicare con le dita due numeri da 6 a 9. Vorrei che lo mostrassi a Claudia e soprattutto a Gianni.